Cane abbandonato dal padrone: suicida dal balcone
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Re: Cane abbandonato dal padrone: suicida dal balcone
quotoAtena98 ha scritto:poveri cagnolini certe cose non dovrebbero esistere
Spike98- Amministratore - Alano
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Re: Cane abbandonato dal padrone: suicida dal balcone
poveri cagnolini certe cose non dovrebbero esistere
Atena98- Utente - Meticcio
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Località : Sulla mia dragonessa Nimea
Spike98- Amministratore - Alano
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Località : campania caserta
Re: Cane abbandonato dal padrone: suicida dal balcone
Il mio stà fuori,poi c'è sempre mio zio(Il cane è suo),Lui non va mai in vacanza e Billi non corre rischi
- Spoiler:
- Mi dispiace per il cane però ç_ç
Re: Cane abbandonato dal padrone: suicida dal balcone
poveri cagnolini! fortuna che ilo mio spike è troppo basso!
Spike98- Amministratore - Alano
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Località : campania caserta
Cane abbandonato dal padrone: suicida dal balcone
Roma, 11 agosto 2010 - Stress da distacco affettivo. Potrebbe essere questa secondo l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) la causa che ha spinto un cane di razza pittbull a lanciarsi dal settimo piano dell`abitazione in cui viveva in via Prenestina. I proprietari, partiti per le vacanze, avevano affidato l`animale a un conoscente che si recava presso l`appartamento per dargli da mangiare. Dopo il caso di Merano, quello di Roma è il secondo episodio del genere che si verifica nel giro di pochi giorni.
Per l’Enpa, però, definire tali situazioni come ‘suicidi’ può essere fuorviante: “In questo caso crediamo non si possa imputare ai due animali né una chiara volontà né una progettualità finalizzate a porre fine alla propria vita – spiegano gli esperti comportamentalisti dell`Ente – è assai probabile che essi abbiano sofferto terribilmente per il distacco affettivo dai loro proprietari. E la sofferenza si traduce, spesso, in uno stato di fortissimo stress emotivo e di inquietudine”.
Un disagio aggravato dalla difficoltà degli animali di interpretare il valore di una separazione. “Animali e uomini hanno canali di comunicazione molto diversi – dice Ilaria Ferri, direttore scientifico dell`Enpa – e di conseguenza dobbiamo sempre tenere presente che ciò che per noi è scontato non lo è per loro. E così quella che per noi è una semplice separazione temporanea, può essere vissuta, al di là delle intenzioni dei proprietari, alla stregua di un abbandono definitivo”.
Come comportarsi dunque in queste situazioni? Non esistono regole universalmente valide ma occorre valutare caso per caso a seconda dell`indole del proprio cane. “Per alcuni animali – aggiunge Ferri – gli spostamenti verso le località di vacanze possono risultare altrettanto traumatici; per altri invece anche un breve periodo di distacco può essere insopportabile. In linea di massima, sarebbe buona norma educare il quattrozampe alla separazione: poco prima di partire, ad esempio, è consigliabile fare alcune prove, lasciandolo in custodia soltanto per poche ore. In questo modo il cane non soltanto si abitua alla lontananza affettiva ma, sopratutto, comprende che la separazione è soltanto temporanea. Nel caso in cui si dovesse decidere di lasciare l`animale nel proprio appartamento, incaricando un conoscente di prendersi cura di lui – conclude Ferri – si dovrebbe preferire una persona con cui il quattrozampe ha già familiarità”.
Infine una regola di buonsenso: “Se si sospetta che l`animale possa dare segni di sofferenza è sempre bene rivolgersi al parere di un veterinario comportamentalista”.
IL VETERINARIO - “Il 90% dei casi di cani che precipitano da un balcone, che sono numerosi ogni anno, si verifica per un incidente: spesso gli animali abituati a sostare nei terrazzi prendono l’abitudine di sporgersi correndo il serio rischio di cadere. In più, quando si tratta di razze pesanti, come il Presa canario o il Dogo argentino, è ancora più facile che le protezioni cedano e il cane cada in strada. Personalmente non credo nell’ipotesi del suicidio”. A parlare è Marco Melosi, vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che commenta i due casi di cani precipitati in questi giorni dal balcone e morti a Merano e a Roma.
“Bisogna considerare - dice Melosi – che i cani sono animali a ‘trazione anteriore’, cioè il loro peso è distribuito in maniera non omogenea sul corpo. La parte anteriore rappresenta infatti il 70% del peso, mentre quella posteriore solo il 30%. Per loro è dunque molto facile perdere l’equilibrio, specialmente quando si alzano sulle zampe di dietro per sporgersi da un balcone”
Spero proprio che certe cose non succedano proprio più...
Vi lascio lo spazio ai vostri commenti,
ciau da Neve4Ever
Per l’Enpa, però, definire tali situazioni come ‘suicidi’ può essere fuorviante: “In questo caso crediamo non si possa imputare ai due animali né una chiara volontà né una progettualità finalizzate a porre fine alla propria vita – spiegano gli esperti comportamentalisti dell`Ente – è assai probabile che essi abbiano sofferto terribilmente per il distacco affettivo dai loro proprietari. E la sofferenza si traduce, spesso, in uno stato di fortissimo stress emotivo e di inquietudine”.
Un disagio aggravato dalla difficoltà degli animali di interpretare il valore di una separazione. “Animali e uomini hanno canali di comunicazione molto diversi – dice Ilaria Ferri, direttore scientifico dell`Enpa – e di conseguenza dobbiamo sempre tenere presente che ciò che per noi è scontato non lo è per loro. E così quella che per noi è una semplice separazione temporanea, può essere vissuta, al di là delle intenzioni dei proprietari, alla stregua di un abbandono definitivo”.
Come comportarsi dunque in queste situazioni? Non esistono regole universalmente valide ma occorre valutare caso per caso a seconda dell`indole del proprio cane. “Per alcuni animali – aggiunge Ferri – gli spostamenti verso le località di vacanze possono risultare altrettanto traumatici; per altri invece anche un breve periodo di distacco può essere insopportabile. In linea di massima, sarebbe buona norma educare il quattrozampe alla separazione: poco prima di partire, ad esempio, è consigliabile fare alcune prove, lasciandolo in custodia soltanto per poche ore. In questo modo il cane non soltanto si abitua alla lontananza affettiva ma, sopratutto, comprende che la separazione è soltanto temporanea. Nel caso in cui si dovesse decidere di lasciare l`animale nel proprio appartamento, incaricando un conoscente di prendersi cura di lui – conclude Ferri – si dovrebbe preferire una persona con cui il quattrozampe ha già familiarità”.
Infine una regola di buonsenso: “Se si sospetta che l`animale possa dare segni di sofferenza è sempre bene rivolgersi al parere di un veterinario comportamentalista”.
IL VETERINARIO - “Il 90% dei casi di cani che precipitano da un balcone, che sono numerosi ogni anno, si verifica per un incidente: spesso gli animali abituati a sostare nei terrazzi prendono l’abitudine di sporgersi correndo il serio rischio di cadere. In più, quando si tratta di razze pesanti, come il Presa canario o il Dogo argentino, è ancora più facile che le protezioni cedano e il cane cada in strada. Personalmente non credo nell’ipotesi del suicidio”. A parlare è Marco Melosi, vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che commenta i due casi di cani precipitati in questi giorni dal balcone e morti a Merano e a Roma.
“Bisogna considerare - dice Melosi – che i cani sono animali a ‘trazione anteriore’, cioè il loro peso è distribuito in maniera non omogenea sul corpo. La parte anteriore rappresenta infatti il 70% del peso, mentre quella posteriore solo il 30%. Per loro è dunque molto facile perdere l’equilibrio, specialmente quando si alzano sulle zampe di dietro per sporgersi da un balcone”
Spero proprio che certe cose non succedano proprio più...
Vi lascio lo spazio ai vostri commenti,
ciau da Neve4Ever
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